UN GIORNO A BATTAMBANG

Di tante tappe fatte durante il mio viaggio in Cambogia non so perchè voglia cominciare proprio con Battambang, la città ad Ovest del grandissimo lago Tonle Sap.
Forse perchè ho adorato la sua storia o meglio, la sua leggenda. Forse non è nemmeno la storia, che è una sorta di favola pulp, ma il fatto che me l’abbia raccontata Sarak, la mia guida durante la prima parte del viaggio in questo Paese splendido, prima di trovarci di fronte alla grande statua in mezzo alla gigante rotonda della città, con la stessa passione con cui si raccontano le storie ai bambini prima di farli addormentare.
Forse perchè quando con entusiasmo mi ha chiesto “e voi, le avete delle storie del genere delle vostre città?” sono rimasta interdetta perchè no, cosi’ non le abbiamo, e un po’ mi è dispiaciuto.
Perchè tutto in Cambogia ha una storia o una leggenda più o meno fantastica, che porta in una dimensione parallela e lontana, che fa sognare ad occhi aperti e fa tornare bambini in trepida attesa di sentire come va a finire.

Adoro queste storie perchè sono quelle che non si trovano in nessuna guida, ma stanno nelle persone che le raccontano. Fanno sentire di far parte del loro mondo di sempre.

Battambang significa letteralmente “Il bastone perduto”.

statue battambang cambodia

C’era una volta un uomo che viveva nelle campagne cambogiane, ed un giorno, mentre preparava del riso, si accorse di non avere uno strumento per mescolarlo. Fu cosi’ che si arrampico’ su di un albero e ne staccò un ramo, che usò per mescolare il riso.
Una volta mangiato, l’uomo si sentì straordinariamente in forze ed acquistò una sovrumana potenza.
Grazie al suo bastone magico, si auto proclamò re della città.
Un giorno pero’, un veggente gli disse che il tal giorno, del tale anno, sarebbe nato il vero futuro re, che sarebbe stato ignaro del suo destino, e a cui sarebbe spettato il governo legittimo della città.
Il re, non avendo nessuna intenzione di cedere il suo posto, fece uccidere tutti i neonati nati il tale giorno, del tale anno…. eccetto uno, che sfuggì ai controlli delle sue guardie.
Il re pensava di essere al sicuro, ma il veggente gli disse che il vero re era in effetti vivo e vegeto e che sarebbe venuto a reclamare il trono il solito tal giorno del solito tale anno.
Quando quel giorno arrivò, il vecchio re lo aspettò nella piazza principale, mentre tutta la popolazione era riunita. Tutti tranne uno, che non era stato fatto entrare perchè aveva le gambe corte e non meritava di essere visto dal sovrano.
Il giovane incontro’ un uomo a cavallo che gli propose di entrare a patto che si nascondesse nella sacca del cavallo.
Quando l’uomo arrivò a ridosso delle mura, chiese al ragazzo, che magicamente ora aveva le gambe lunghe, di uscire. Non solo, ma l’uomo tirò fuori dal sacco anche un abito che (guarda caso) era regale.
Il ragazzo, meravigliato, salì sul cavallo che volò oltre le mura e si mostro’ al vecchio re che vedendolo, gli tirò il bastone magico, mancandolo. Il giovane quindi uccide il vecchio re e diventa il nuovo legittimo sovrano della città. Il bastone venne poi ritrovato proprio al centro di Battambang e fu cosi’ che la città ebbe il suo nome.

C’è chi definisce questa città come la “Cambogia senza turismo”, perchè diciamocelo, in molti, cominciano e terminano il loro viaggio in Cambogia a Siam Raep ed i vicini templi di Angkor Wat.
Fatto sta che pare che non si vedano molti turisti in questa città, che a dire il vero non offre grandi attrazioni tranne una, il Bamboo train (di cui parlerò dopo), ma che sa di Cambogia più che mai, se mi passate la frase.
Nel Paese è conosciuta per essere la città in cui il riso è più buono, le arance sono più succose e lo zucchero più dolce. E’ ben diversa dalle altre città assolutamente caotiche della Cambogia, come Phnom Phen per esempio, la capitale, o la più turistica Siam Raep. E’  più “fighetta”. Le strade sono tante e grandi, le case sono più moderne e si scontrano con quel non so che di architettura coloniale francese che caratterizza la città e che la rende speciale, soprattutto lungo il fiume Sangkae.

DOVE MANGIARE

JAAN BAI (Corner 2 Street and 1 1/2 Street | Near Psar Nat)

jaanbaiexterior

Jaan Bai significa “ciotola di riso” in Khmer. Il ristorante è una vera e propria organizzazione sociale guidata dal “Cambodian Children’s trust” che si propone di formare bambini e persone non privilegiate perchè possano avere un lavoro, e i cui guadagni servono esclusivamente a questo scopo. Si mangia divinamente bene, con prodotti biologici provenienti dalla campagne o dai mercati locali.
Consiglio vivamente gli eggplant and mushrooms dumplings, i ravioli al vapore più buoni del mondo. Non si mangia propriamente Khmer ed i prezzi sono un pochino più alti della media, ma ne vale la pena in ogni senso, ve lo assicuro.

COCONUT LILY (Street #111 West of the Phsa Nat Central Market)

Da Cononut Lily si mangia Khmer e si cucina (se volete). Si va al mercato, si comprano gli ingredienti e poi si preparano quattro piatti tipici, come il Fish Amok, il Lok Lak, il curry e l’insalata di mango verde. Secondo me è un’esperienza autentica e divertente, se poi come me andate pazzi per la cucina asiatica, scoprirete alcuni trucchetti che vi verranno bene una volta a casa.

DOVE DORMIRE

Dormire in Cambogia in generale, non è dispendioso. Si puo’ trovare di tutto, a prezzi contenuti (dai 5.00 Eur a notte ai 200.00 Eur/notte). Io ero stata al Classy Hotel (4 stelle – costo 34.00 Eur/notte) perchè era sul fiume, quindi in zona centrale e comodissima per quello che volevo fare nel poco tempo che ho avuto a disposizione a Battambang. E’ giudicato bene dai vari Booking/Trip Advisor e compagnia, io l’ho trovato un po’ kitsch, ma è un parere personale, non amo moltissimo gli arredamenti pomposi e non proprio moderni. Ha comunque una piscina bellissima, essenziale (sempre), per rinfrescarsi al ritorno da una giornata passata a camminare sotto il sole cocente o peggio, con l’umidità del 90%!

COSA FARE

Non è una città che offre chissà cosa da fare sinceramente, pero’ secondo me ha quel qualcosa che la distingue dalle altre città cambogiane e per cui vale la pena farci una sosta di almeno un giorno.
Il consiglio è quello di perdersi tra le strade, passeggiare lungo il fiume, nel parco, dove ci sono instancabili runners e bambini che giocano sulle giostre. Se avete l’inclinazione potete fermarvi per una sessione di aerobica (al mattino prestissimo e al tramonto).

IL BAMBOO TRAIN

A homemade train or

Ciò che non deve mancare assolutamente, è una corsa sul Bamboo Train o “Norry” (costo della corsa… dipende, dai 7 ai 10 USD). Questo “treno” – si tratta di un asse di legno posizionata su due assi ferroviari che scorrono lungo a dei binari, non proprio regolari – collega la capitale Phnom Phen a Battambang. Ci si puo’ fare un giro che dura circa 20 minuti (40 A/R) e non so perchè, visto che la velocità teoricamente è di 15 Km/h, ma è davvero elettrizzante. Sarà per l’aria diretta in faccia e gli insetti annessi, o perchè in qualche tratto si passa lungo i ponti lasciati dai francesi (e appartenenti agli anni delle colonie, direi mai ristrutturati!!), sarà perchè, essendoci una sola rotaia, quando arriva un “vagone” nella direzione opposta si deve scendere, smontare l’ambaradan per consentire il passaggio (vince chi ha più passeggeri a bordo di norma)… Insomma, ne vale la pena, anche perchè se non lo si fa, ogni abitante di Battambang ti guarda dispiaciutissimo, come se ti fossi perso la roba più pazzesca e figa della storia.

COME ARRIVARE

Ci sono diversi modi per arrivare, come ripeto sempre, spostarsi in Asia è semplice. Qui in Cambogia anche, l’unico problema sono le strade, poche, e non sempre tenute bene. La guida degli autisti è spesso assurda, sorpassano e suonano il claxon come se non ci fosse un domani, ma per il resto, il modo per arrivare in un luogo, lo si trova sempre.
Io ci sono arrivata con la mia guida in macchina da Siam Raep. Ci vogliono tra le 2 ore e 30 e le 3 ore, dipende un po’ dal traffico e dalle mucche per strada, ma tendenzialmente i tempi sono quelli.
In ogni caso, ci sono decine di compagnie che propongono spostamenti in mini-van, basta che chiediate nel Hotel in cui alloggiate, i prezzi sono sempre quelli, circa 15.00 USD , oppure in Pullman, sui 5 USD. Mi tengo un po’ altina sui prezzi perchè è una media, ho trovato compagnie che proponevano spostamenti a meno, altre a poco più.
Ci si puo’ anche arrivare via Tonle Sap, il grande lago. Ci vogliono diverse ore, 8 circa, e secondo me è un po’ troppo lunga. Certo dev’essere un’esperienza, e si passa per i Floating Villages che sono assolutamente da vedere, ma si possono vedere anche “a parte”, partendo sia da Battambang che da Siam Raep. Il giro in barca dura un paio d’ore e fa un andata e ritorno, è solo per visitare.
Quindi ripeto, i modi ci sono, sta a voi scegliere quale!

10 commenti su “UN GIORNO A BATTAMBANG

  1. Eli che bello…. ti seguivo dalla Thailandia, così vicine e così lontane, ed ora sogno di andare anche qui!
    Mi viene ancora in mente quando a Stoccolma salivamo le scale del Municipio insieme parlando di questo viaggio!

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  2. Eh no, noi di storie così non ne abbiamo, è tanto bello sentirle raccontare! Grazie per averla condivisa! MI è piaciuto molto tuo questo primo post sulla Cambogia: non conoscevo assolutamente Battambang! La sogno da troppo la Cambogia: come faccio a convincere mio marito ad andare in Asia, uff!!!

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    • Cris, deeevi convincerlo! L’Asia è magica, vedrai che gli basterà una volta e ci vorrà tornare altre 100! Prova con gli occhioni da gattino di Shrek, potrebbero aiutare 😀

      Ti mando un bacione!

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