Road-Trip U.S.A.: Lancaster e il villaggio Amish

Una delle tappe del mio Road-Trip da New York a Chicago è stata Lancaster in Pennsylvania.
Una cittadina che non dice niente di per sé, ma famosa negli Stati Uniti per un particolare: gli Amish.

Ho sempre nutrito forte interesse nei confronti di tutte le forme di culto religioso e cosa questo comporta per le persone che praticano una o l’altra attività religiosa, ed è per questo che ho deciso di “uscire” dall’itinerario prefissato per scendere verso Lancaster e Strasburg da New York, proprio per vedere e capirne di più su un movimento religioso che si è fatto comunità e di cui non si sa molto, se non che vanno in giro con carrozze e cavalli vestono in modo “diverso”.

Confesso che oltre al fattore culturale, c’è stata anche la curiosità che mi ha fatto nascere un programma che veniva trasmesso qualche tempo fa, “Breaking Amish”, e grazie a quel programma ho cominciato ad imparare qualcosa di più sul loro singolare stile di vita.

Ma partiamo con ordine: Chi sono gli Amish?

Traditional_Amish_buggy

Gli amish non sono un’etnia, ma una comunità protestante, che prende il nome dal suo fondatore, il vescovo svizzero Jakob Ammann.

So che non è d’impatto scrivere qualche cenno storico, ma è necessario, almeno i punti salienti!

Durante un Tour organizzato dall’Amish Village a Lancaster, io ed un altro gruppetto di turisti americani siamo stati “educati” alla cultura Amish, alla loro storia, alle loro abitudini ed alla loro vita da un Sacerdote che a parole sue, non guadagnava abbastanza e quindi era diventato guida turistica.

Ci ha raccontato che la storia fa risalire al Protestantesimo la nascita di Mennoniti e Amish (i due movimenti si assomigliano molto per cultura, tradizione e credenze religiose) ed in particolare al movimento Anabattista nato nella Svizzera di Calvino.
Anabattismo significa etimologicamente “battezzato di nuovo”, era infatti loro credenza che solo gli adulti, consci del bene e del male, fedeli e pentiti, potessero ricevere il Battesimo. In realtà “Anabattisti” non era un nome scelto da loro stessi ma dai loro persecutori e nemici: loro infatti consideravano il battesimo dato ad un bambino come nullo, in quanto non espressione della sua volontà ma di quella di terzi.
Gli anabattisti divennero poi grazie al loro fondatore Menno – Mennoniti e dopo di loro nacquero gli Amish, grazie al sacerdote svizzero Ammann di cui sopra.

Quali sono i punti salienti della dottrina Amish?

il “battesimo dei Credenti” da amministrarsi esclusivamente in età adulta, dopo pentimento e professione di fede.
I membri della chiesa che peccano vanno ammoniti due volte in privato. Se perseverano, vengono ammoniti durante l’assemblea e quindi banditi dal gruppo. Questa pratica, già in atto dalle remote origini, si contrapponeva con forza alla violenza tipica con cui l’uomo e le chiese del medioevo imponevano la fede o le opinioni, facendo risaltare il principio della non violenza. Bandire, per quanto doloroso, era indiscutibilmente meglio che torturare e uccidere. Ai tempi sicuramente questa pratica poteva avere grande effetto, ma ora, a noi, corrotti dal peccato, potrebbe risultare estrema.
Si impegnano a tenersi staccati dal male del mondo. Sono dunque pacifisti e rifiutano ogni forma di violenza. E qui, forse dovremmo imparare qualcosa.
I capi della chiesa sono detti pastori, devono avere buon carattere ed essere competenti nel guidare nella preghiera la Congregazione. E qui, niente di assurdo.
Sostengono la separazione tra Stato e Chiesa. Si ritirano, solitamente, dal mondo di cui sentono una influenza corrotta e corrompente. Non assumono cariche pubbliche, non votano. Vivranno senz’altro meglio mi viene da dire, ora come ora.
Non giurano: la parola è sufficiente. Uau Vero? Sarcasticamente, per noi è persino difficile credere a qualcuno che giura, non è così?

Ma ora veniamo alle cose che creano più curiosità, quelle cose che non tutti sanno sul loro modo di vivere.

La prima domanda che viene in mente è “Perché vivono isolati dal resto del mondo?

Se tenete a mente il fatto che l’umiltà è la principale fonte di motivazione per tutto ciò che riguarda la vita Amish, forse riuscirete a capire un po’ di più. E’ loro convinzione che la cultura del “di fuori” abbia effetti contaminanti e inquinanti sulla vita delle persone. Pensano che promuova l’orgoglio, l’immoralità e il materialismo. La credenza Amish include anche il fatto che Dio li giudicherà in base al loro modo di seguire le regole della Chiesa durante la loro vita. Il punto della Bibbia a cui fanno riferimento è preso dai Corinzi (2 6:17 e 6:18): “Allontanatevi, separatevi da loro, non toccate le loro cose sporche; ed io v’accoglierò, sarò vostro Padre e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore onnipotente”.

Perché gli Amish si vestono in quel modo?

Dimenticate per un secondo di essere nel secolo in cui siamo, in cui basta un giro per strada per comprarsi un vestito all’ultima moda o semplicemente fare un giro per vetrine.

amishwomenJeans, sneakers, accessori e qualunque cosa di “comune” voi stiate immaginando, per gli Amish è bandita!

Di nuovo, l’umiltà è alla base della dottrina Amish. Se pensate a questo, vi verrà più facile comprendere che gli abiti sgargianti, gli accessori ecc. attirano l’attenzione. Il loro “Ordrung”, ovvero il loro ordine, indica precisamente come devono vestirsi e conciarsi. Gli Vestono in modo semplice, gli abiti sono creati da loro, senza tanti vezzi: le donne si vestono con un

abito intero che può essere nero, grigio, azzurro o verde in molti casi, e gli uomini con pantaloni degli stessi colori e sorte di camiciotti bianchi e giacca dello stesso colore dei pantaloni. That’s it.

Nell’Ordrung viene anche indicato che gli uomini devono portare la barba quando sono sposati e non prima e le donne devono portare una sorta di papalina in testa.

Perché gli Amish non usano l’elettricità e si muovono con cavalli e carri invece che con le automobili?

06jul-nat-home-mennoniteGirando per Lancaster e le sue zone limitrofe, vi sarà facile imbattervi in sorte di carretti trainati da cavalli. Sarà anche facile individuare i cartelli che ne indicano la presenza.

Nella vita Amish , l’isolamento dal resto della società è visto come un modo per restare lontani da tentazioni inutili.
Citano i Romani a questo riguardo come loro guida: “Non conformatevi a questo mondo , ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente , affinché conosciate per esperienza quale sia la buona, accettabile e perfetta volontà di Dio.”

La guida ci diceva anche che è un modo perchè i figli non si allontanino dalle famiglie: senza macchina e con solo un cavallo a disposizione, è ovvio e impossibile percorrere grandi lunghezze.

Gli Amish non usano la rete elettrica e questo gli consente di non usare televisione, radio, computer e altri apparecchi giudicati moderni e pericolosi che farebbero entrare nelle loro case messaggi immorali e sconci. Inoltre credono nel duro lavoro e nell’essere sempre utili, quindi va da se che passare la giornata davanti alla televisione o davanti al PC non porterebbe proprio a nulla, sarebbe solo una perdita di tempo.
Non usano telefoni, ne hanno uno, normalmente in un fienile – deliberatamente scomodo da utilizzare – che viene usato solo in casi eccezionali e di necessità.

Perché gli Amish non vogliono essere fotografati?

Lo ammetto, è stato frustrante non poter fotografare o chiedere una fotografia insieme ad un Amish. Le uniche immagini che sono riuscita a carpire sono mentre loro fanno le loro cose, come se fossero parte della natura.
Eh si, perchè non vogliono. Il motivo? Gli Amish credono che le foto possano portare a orgoglio e invadere la loro privacy. Pensano che le fotografie violino la Bibbia: Esodo 20:4: “Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra”. Sembra abbastanza chiaro ed efficace no?!

Che cos’è il Rumspringa?

Il Rumspringa è il periodo della vita di un Amish in cui viene lasciato “libero” di scegliereAmishDriveBy_Shirt.

Questo evento capita durante l’adolescenza e un giovane Amish può’ provare la vita al di fuori dalla comunità e poi scegliere se tornare nella comunità oppure rimanerne fuori.

Mentre io pensavo che una volta assaporata la libertà (quella che noi tutti concepiamo come tale) ovvero andare al cinema, vestirsi come ci pare, bere e mangiare agli orari che vogliamo ecc.. non sarebbero più tornati indietro, la nostra guida ci diceva che solo un’esigua percentuale di ragazzi sceglie di non ritornare alla comunità, parlava di un 10%.

Analizzando bene, mi sono resa conto che effettivamente, quella comunità, fatta di famiglia, persone conosciute, abitudini consolidate e cose semplici è la loro vita, lo è sempre stata.

Dopo questa doverosa introduzione, ecco qualche informazione pratica per chi fosse incuriosito come me di vedere questo villaggio e questa comunità perfettamente amalgamata con la modernità della cittadina di Lancaster in Pennsilvanya.

Quindi, se state organizzando un Road-Trip come quello che ho fatto io (Qui trovate il link), da New York a Chicago, non fatevi scappare una deviazione verso Philadelphia a sud di New York:

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Sono solo 3 orette di Macchina passando per Philly, e ne vale la pena; a prescindere dagli Amish, lungo la strada verrete accolti da immensi campi coltivati di diversi colori in cui fermarvi a fare bellissime fotografie e oltre a questo potrete assaporare il delizioso (e pesantissimo) Philly Cheese, il panino con carne e un kilo di formaggio filante di cui avrete avuto un’anteprima in uno dei chioschetti per strada di New York e che lungo questo percorso troverete ovunque.

Vi ho incuriositi?

Personalmente penso che proverei per un po’ a vivere come un Amish in un villaggio Amish, proprio per vedere come ci si sente a non avere nulla. Lontana da tecnologia, abiti superflui, desideri a volte impossibili ma generati dal mondo in cui viviamo… credo che sarebbe un’esperienza benefica. Dura ma benefica, e chissà se farei parte poi di quel 10% che lascia la comunità oppure no… da qui, dal mio bel Laptop, direi di si va… 🙂

Conoscevate gli Amish? Cosa pensate del loro modo di vivere? Riuscireste ad adattarvi al loro mondo?

Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento, sarò felice di leggerlo!

22 commenti su “Road-Trip U.S.A.: Lancaster e il villaggio Amish

  1. Anch’io ero curiosissima, volevo tanto visitare un loro villaggio, ma per questioni di tempo non ci sono riuscita. La prossima volta negli USA lo faró sicuramente!;)

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  2. Bel post! Io sono stata a dicembre dagli Amish dell’Illinois, una comunità più piccola e meno conosciuta rispetto a quella della Pennsylvania… prima o poi lo racconterò anche sul blog. Avevo dei pregiudizi, ed è stata un’esperienza molto diversa da quello che mi aspettavo.

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  3. Appena ho letto Amish nel titolo mi sono precipitata a leggere! Davvero interessante. Mi incuriosiscono moltissimo ^^ Ho visto un reality su Real Time. Non so se fosse vero o un po’ costruito, ma ho comunque scoperto un sacco di cose di questa cultura che, documentandomi, ho capito essere vere. Io non so se riuscirei a vivere come loro, pur amando la natura e la vita semplice. Ci sono anche gruppi simili che però qualche tecnologia la accettano. Forse così riuscirei a viverci. Mi pare si chiamino Mennoniti.

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    • Ciao!!
      Si sono i Mennoniti, nella parte “noiosa” del post li ho menzionati, loro sono i “precursori” degli Amish!
      E anche io guardavo Breaking Amish, ci ero andata fuori… Forse un po’ fintino, una volta che sei li davvero lo senti che è diverso, ma era un programma TV.. Quindi ci sta!!

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  4. Post davvero molto interessante, non pensavamo si potesse visitare un villaggio Amish e invece..
    Tanta ammirazione per questa comunità perchè al giorno d’oggi sembra quasi impossibile vivere come loro!
    A presto
    Tonia e Nicola

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    • Ciao ragazzi!
      Grazie davvero!
      Si, sembra impossibile sono daccordo, peró tant’è a me piacerebbe provarci.. Probabilmente impazzirei dopo 1 giorno, ma poi forse potrebbe essere d’aiuto a capire cosa è veramente necessario nella vita di tutti i giorni..
      A presto!!

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  5. Bello questo post, mi hanno sempre incuriosito, forse proprio per il loro vivere così spartano, e probabilmente se fossi in zona mi piacerebbe dare un’occhio alla loro vita quotidiana, ma forse il loro essere diversi li ha resi di questi tempi un'”attrazione turistica” in modo inconsapevole…mi domando se riusciranno a mantenere intatti i loro valori e tradizioni anche con le nuove generazioni, ecco questo mi incuriosisce davvero! Grazie x i cenni storici, utilissimi 😉 Buoni viaggi Monica – I Viaggi di Monique

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    • Monica!! Non so come ma avevo perso il tuo commento! Mannaggia!
      Grazie, e si, sono un po’ un’attrazione turistica ma in modo davvero super rispettoso.. Non è esasperato credimi, e loro quasi non si accorgono della presenza di chi va a vederli, almeno è l’impressione che ho avuto io.
      Un bacione e buoni viaggi a te!!

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  6. Hallo!
    Davvero molto interessante. Da appassionata di qualunque cosa sia made in USA conoscevo già abbastanza questa cultura (comunque grazie per i cenni storici 😉 )
    Da pigra (sì, lo ammetto :-P), piena di allergie a pollini ed affini, amante della musica da non poter fare a meno del mio i-pod nemmeno per 24h, dipendente da internet e tanto altro non penso proprio che riuscirei a resistere in un mondo del genere…
    Mchan

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    • Ciao Mchan!
      eheh, direi di no, non potresti probabilmente nemmeno una settimana di prova! A me pero’ togliermi da tutte queste cose – internet, cellulare, musica, SERIE TV – un po’ piacerebbe, davvero, secondo me dopo i primi momenti di delirio mi ci potrei abituare alla grande… non per sempre, se no che fine mi fa il blog!! 🙂 un bacio!

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      • Io una specie di prova l’ho fatta un paio di anni fa che ero al mare per 2 mesi e la connessione internet tramite chiavetta mi si è esaurita dopo nemmeno una settimana… E non ero “dipendente” come ora… No, non lo rifarei.
        Mchan

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  7. spettacolo..anche io sono sempre molto incuriosita da queste forme di culto religiose , da queste culture così diverse dalle nostre e ti giuro mi piacerebbe moltissimo provare a vedere quello che hai visto. Sarei anche multo curiosa di vedere i mormoni a coloradocity e anche mi piacerebbe molto provare l arabia saudita, ovviamente non vorrei vivere in questi posti ma come esperienza antropologica mi piacerebbe troppo!!!

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    • Ciao Roberta!
      Vero? Anche io dico, non vivere una vita intera, soprattutto dopo aver vissuto di comodità, tecnologia ecc fino ad adesso, ma un periodo di tempo io me lo farei molto volentieri!
      Un abbraccio!

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  8. Veramente affascinante ma…ho una curiosita’, se qualcuno sa rispondere:
    – cosa causo’, forse 2 secoli fa, l’idea degli Amish di rifiutare ogni nuova innovazione e nuove mode di vestire? Accadde qualcosa in particolare?

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  9. Ciao a tutti,
    volevo sapere in che consiste esattamente la visita al villaggio Amish.
    É una visita guidata con tappe obbligatorie oppure si può arrivare lì da soli e magari pernottare anche? sarebbe interessante passare 24 h con loro, vedere come vivono, come mangiano e magari essere ospitati in una loro abitazione.

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  10. ciao,
    sono finito sul tuo Blog, dopo aver visto in TV Taking Woodstock di Ang Lee; mi ha incuriosito il cognome dell’attore Johnathan Groff (cognome MOLTO presente nel mio
    Trentino). Leggo che la nonna era Mennonita e che lui proviene da Lancaster (questo spiega l’origine Bavaro-Tirolese del nome), Anyway, forse sono di un’altra generazione, ma non capisco, parlando di Amish, come si possa omettere il film di Peter Weir The >Witness,
    che per primo li ha fatti conoscere al grande pubblico di tutto il mondo. Complimenti per il blog e continua a coltivare le tue passioni !
    Francesco

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