Stati Uniti: Davvero sai cosa ti aspetta?!

Sono tornata da un paio di giorni da un super viaggio nei mitici U.S.A., un viaggio cominciato a New York City e terminato a Chicago, percorrendo in lungo e in largo la Pennsylvania, il New York (si dice “il” per riferirsi allo stato?!) Lo Stato di New York, facendo tappa persino in Canada e ritornando giù verso i Grandi Laghi e poi ancora Michigan, Ohio ed infine Illinois. Insomma, tanti bei chilometri e soprattutto tante, ma proprio tante sfaccettature di un America che non è tutta New York City, luccichii e skylines…

Dopo questa breve premessa, ho pensato ad un post DOVEROSO nel quale elencare una serie di cose a cui noi Italiani, ma che dico Italiani, Europei, non siamo abituati. Mi sono divertita molto a “studiare” tutte queste cose durante il mio viaggio, vediamole insieme:

1: LE PORZIONI

Seriamente, sono pantagrueliche. Non puoi ordinare una semplice bistecca perchè ti arriverà una bistecca grande quanto la tua faccia con 2 contorni (minimo) che sceglierai dall’apposita lista dei contorni in fondo ad ogni menu. Non puoi pensare di mangiare un Hamburger ed avere la proiezione delle 2 briciole con carpaccino di carne trita e fogliolina d’insalata che ci danno da un Mc Donald. No. Non puoi. Gli Hamburger là, sono la sintesi dell’abbondanza: carne alta 3 dita, formaggio cheddar in ogni sua variante che straborda da ogni lato, bacon che scrocchia in bocca quanto una patatina rustica… insalata o pomodori??? Banditi come fossero il male del mondo.

hamburger

Ingredienti assurdi mischiati tra loro (io ho mangiato un Hamburger la cui carne era stata fatta macinare nel burro di noccioline, oh yeah) ne fanno decisamente il pasto numero 1 in America. Insomma, i piatti hanno dimensioni dei piatti da pizza e sono pieni, ma che dico pieni, colmi, di ogni pietanza possa venire in mente. A proposito di pizza, con una loro, ci si mangia in 4. La cosa positiva è che se non riesci a terminare il cibo, ti vengono prontamente in soccorso con una scatoletta in cui mettere ciò che hai avanzato. Il “doggy bag” è un must e trovo che sia un’ottimo modo per non sprecare e spendere con un senso.

2: LE BANDIERE

Sono OVUNQUE. C’è poco da dire qui. Ti fanno sentire americano pure a te che vieni dal paesello di campagna. E loro ne sono fierissimi. Beati loro.

3: I CARTELLINI DEI PREZZI

Ok, ogni buon italiano che si rispetti, o di nuovo, ogni europeo che si rispetti, giunge in America pieno di aspettative e carico del fatto che l’Euro, per una volta, serva a qualcosa: FARE SHOPPING SMODERATO, grazie al fatto che il dollaro vale meno.
Ed è cosi’ in effetti: sei nella gloriosa 5th Avenue a NYC, oppure in un Mall nella provincia e vieni attirato da queste vetrine pazzesche, addobbate secondo stagione o ricorrenza, con manichini vestiti da capo a piedi di abiti che avevi visto solo sulle riviste di moda… ed entri… I commessi non mancano mai di salutarti e chiedere come stai, ti senti come Alice nel Paese delle meraviglie ed inizi ad impilare jeans, magliette, giacche, calzini, scarpe… tanto non costa niente! allora: 2 magliette al prezzo di una a 14 USD, un paio di jeans a 39 USD, le scarpe a 90 USD, le calze che se ne prendi 3 te ne regalano 5 a 7 USD, la giacca pazzesca che “a casa mia la pagherei 300 Euro e qui mi costa solo 100 Dollari!”… fai un rapido calcolo, gli occhi luccicano, ti dirigi alla cassa e….. SORPRESA!! Non hai aggiunto le tasse!!

Insomma, ogni cartellino con i prezzi DEVE essere maggiorato delle tasse che variano da Stato a Stato e di norma stanno tra l’1 e il 10%. Insomma, è buona cosa considerare sempre un 10% in più se non ci si vuole trovare con l’espressione “cosa ho fatto di male” al momento di strisciare la carta.

4: LE MANCE

Siete al ristorante ed ordinate. La cameriera è curiosamente gentile, troppo gentile per chi viene dalle nostre parti.
Sorride, chiede 100 volte se abbiamo bisogno di qualcosa, se il cibo è saporito… ci racconta un aneddoto simpatico e ci chiede da dove veniamo… davvero, non ci siamo proprio abituati, pero’ che figo mangiare e non dover impiegare minuti e minuti ad intercettare lo sguardo del cameriere che volutamente finge di ignorarci per non dover sopportare una nostra richiesta!
Detto questo, va sottolineato che in America, la meritocrazia è ovunque. Mi spiego meglio: Quando arriva il conto, sappiate che oltre al totale, c’è un plus da pagare: la mancia. Questa parte da un minimo del 12% sul totale del vostro scontrino fino ad un massimo che decide il vostro buon cuore. Siete stati bene, la vostra cameriera è stata veloce, chiara, vi ha chiesto se andava tutto bene ma senza essere mai invadente e vi ha “coccolati”? il 12% è poco allora. E’ importante sapere che la mancia non è una cosa facoltativa; certo, non vi sparano se non date la mancia, ma davvero NON SI FA. Il gruppo di camerieri poi deve dividersi le mance a fine serata e considerate che prendono uno stipendio davvero misero, proprio perchè per loro, le mance sono quello che li fa guadagnare di più.

5: LE FARMACIE

Dimenticate le “nostre” farmacie, nelle quali manco il deodorante puoi scegliere da sola. In America le farmacie sono dei veri e propri super mercati in cui troverete cibo e medicine. Non mi spiego ancora mi sa. Voi siete liberi di comprarvi qualunque cosa, dal cioccolatino all’anestetico, dal portachiavi all’antidolorifico solamente passeggiando per i corridoi. Vendono praticamente tutto senza prescrizione e sei tu a decidere come curarti non il dottore (quest’ultimo ti prescrive generalmente i farmaci che non troverete negli scaffali e che sono gli stessi che un normale essere umano conoscerà nella sua intera vita): vuoi l’antistaminico lieve perchè non è ancora forte l’allergia? secondo scaffale del terzo corridoio. Vuoi l’antistaminico potente perchè forse l’allergia è un po’ più acuta? terzo scaffale del terzo corridoio. Pazzesco. E su tutte le confezioni c’è scritto quali sintomi cura a caratteri cubitali e praticamente tutti i farmaci sono accomunati dallo slogan “PAIN RELIEVER” (anti dolorifico). A loro non piace soffrire.

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…Aneddoto? 5 giorni fa avevo mal di gola fortino e decido di andare a vedere che cosa offrivano per alleviare il dolore.. guardo la sezione e individuo uno spray con disegnate delle fragole. Penso “sarà per bambini”, ma lo compro, per non esagerare con i vari “Extra strong”. Lo spruzzo e dopo un minuto non ho sentito più nulla. E quando dico nulla vuol dire che mi sono sentita come appena uscita dal dentista, anestetizzata e sbavante. Leggo con cura l’etichetta e trovo scritto “ANESTHETIC”. Ottimo. Ho comprato una cosa che credevo per bambini e di colore rosa che in realtà è un paralizzante. Well done Elisa.

6: I BAGNI

Paragrafo spinoso. Escludendo quelli di casa o degli Hotel, i bagni pubblici sono accomunati da 2 cose: le porte e i divisori corti e l’immensa quantità di acqua nel WC.

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Davvero, con quelle porticine, se arriva una o uno più alto di un metro e 70 invece che bussare per chiedere se è libero basta che sbirci con un’occhiata angolata dall’alto per capire che il bagno è occupato! E lo stesso vale dal basso: puoi vedere quanto il o la tua vicina si sia tirata giù i pantaloni e studiare le sua scarpe in tutta armonia. Se ci vai con l’amica del cuore vi potete persino tenere la mano. Insomma, stai con questa paranoia di essere “beccato” ogni attimo e vivi con la sensazione di essere fissato da qualche parte che non stai monitorando. Andare in un bagno pubblico in America è un po’ come svegliarsi da gazzella nella Savana.

In ogni caso, sempre per urlare “evviva la privacy” parliamo dell’acqua nel WC. Ma che senso ha riempire d’acqua praticamente mezzo gabinetto? Cosi’ che tutti possano chiaramente capire cosa stai facendo??

Altra cosa riscontrata: non usano gli scopini. E questo puo’ essere un dilemma.

7: I SOFT DRINKS INFINITI

Sempre al tuo solito bar o fast food, se ordini una coca, il cameriere ti strapperà il bicchiere dalle mani quando sei a metà per riportartelo pieno.
Inizialmente pensavo “Hey, mica l’ho ordinato!” ma poi ho capito. E’ gratis, paghi solo il primo bicchiere. Insomma puoi stare 10 ore in un bar a bere coca fino a quando scoppi e loro non smetteranno mai di versartene. Stessa cosa per il caffè, brocche bollenti che gettano caffè nelle tazze non appena si svuotano un po’. Il rischio è di girare per la città come dei criceti indemoniati per via dei litri di caffeina ingeriti, quindi non fatevi attrarre dall’idea di vivere un film ogni volta che la cameriera viene con la brocca a riempirvi la tazza… imparate a dire STOP!

8: LE CARTE DI CREDITO

Ci paghi tutto. Il caffè, i vestiti, la casa, la macchina. E basta solo strisciare. Spesso non chiedono nemmeno la firma e tanto meno chiedono un documento d’identità. Strisci, firmi (se firmi) in un  display nel quale quello che scriverete sembrerà tutto ma non la vostra firma e tanti cari saluti.

9: LE PUBBLICITA’ DEGLI STUDI LEGALI

Modello Saul Goodman di Breaking Bad. Sono ovunque, cartelloni per strada, volantini, pubblicità in TV, bigliettini. E io che credevo che Saul fosse esagerato.

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10: LE PUBBLICITA’ IN TV

Questi in testa hanno solo il cibo, le macchine e gli strumenti per dimagrire.
Insomma, vai a mangiare e mangi tanto (torna al punto 1), arrivi in hotel ed accendi la TV a 10000 pollici (piuttosto la stanza è un buco, ma la TV non si tocca), guardi un programmino in cui poliziotti ammanettano furiosamente, e come se fossero dei porceddi da fare allo spiedo, giovani ladruncoli e… TEEEC! Pubblicità! Formaggio fuso colante su patatine, compra un taco e te ne diamo 3, hai mai provato una bistecca avvolta nella salsa barbecue avvolta a sua volta in alette di pollo… poi si passa allo strumento che da cosi’ ti fa diventare cosi’, da grassissima a magrissima, e per finire… lande desolate, un alce che tira su il muso perchè ha avvertito un minimo rumore… ed ecco che compare all’orizzonte l’ultimo dei SUV o Pick Up neanche di ultima, ma di futura generazione.

Insomma, io li amo, fortemente.

E voi siete mai stati negli Stati Uniti? Aggiungereste qualche cosa a questa lista? Avete riscontrato anche voi tutte queste cose?

29 commenti su “Stati Uniti: Davvero sai cosa ti aspetta?!

  1. Dopo un anno vissuto in USA e viaggi vari, posso dire di concordare assolutamente con te in tutto. Le porzioni sono enorm (e poi ci stupiamo del tasso di obesità?) ma almeno hai il vantaggio di poterti portare a casa la doggy bag. Le tasse non incluse nel prezzo mi hanno fregata più di una volta, quando avevo i soldi contati per il prezzo del cartellino, e poi ovviamente non bastavano una volta aggiunte le tasse. Per i bagni, lasciamo stare! Ma devo dire che è una cosa a cui ci si abitua in fretta!

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  2. Bentornati!!!!
    UHHH che gran voglia di tornarci presto, animata da esclamazioni alla “Sìììììììì…è vero!!!” nel leggere il tuo articolo.

    Aggiungerei alla tua….
    Quando ordinate una bevanda:
    CALDA: è molto più che bollente, da ustioni di 3° grado
    FREDDA: vi ritrovate con almeno 20 cubetti di ghiaccio nelle bibita. E, se come me provate a dire No ICE (visto che la temperatura esterna era di circa 5 gradi)… ti guardano come un UFO.

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    • Francesca!!!! Ciao!!! Grazie!!!
      ahahah, vero, maledizione ai loro caffè che celati dal coperchietto non fanno vedere il color lava e il fumo incandescente! Mi sono bruciata mille volte e comunque davvero, ma come fanno a fare le cose cosi’ calde?? Io se faccio bollire l’acqua non mi diventa cosi’ calda… E per la fredda, idem! Questa cosa assurda di ghiacciare tutto, sempre! Ma perchè!! Che ridere…

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  3. La parte dei wc mi ha fatta morire dal ridere! 🙂 quando sono stata a New York, pensavo che il fatto di riempire il wc con così tanta acqua avesse come scopo quello di aiutare una maggiore pulizia nel momento in cui tiri lo sciacquone 🙂 Magari mi sbaglio, ma il fatto che non ci siano nemmeno gli scopini, fa riflettere!! 😀 Che bei discorsi, eh?!

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    • Ahahahah, Ilaria, rido da sola in ufficio!!
      Guarda, io non so perchè ne tengano cosi’ tanta, non me lo spiego e non so manco dire se effettivamente sia più igienico… comunque, bisogna insillargli la pratica dell’acquisto dello scopino, non c’è niente da fà! 🙂

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  4. Bellissimo post! C’era il cuore dentro, e infatti alla descrizione degli hamburger, mi è venuta fame. Quasi realistico che mi sembrava di stare là 🙂
    Ricordo a NYC un freddo cane nell’aula dell’università e in metropolitana, e caldissimo fuori. Mezze misure: mai!
    Ps. “Lo Stato di New York” 😀

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  5. WoW! Il giro che vorrei fare io!!!
    Io negli USA sono stata un bel po’ di anni fa e mi ricordo le strade enormi. Tipo sei corsie per verso di marcia. E le auto? Anch’esse enormemente comode. Poi abbiamo visto l’americano medio ed abbiamo capito: grazie alle loro mega porzioni si ritrovano con dei mega posteriori ergo dei sedili senza fine. E poi i supermercati aperti 24h su 24 7gg su 7. Anch’essi con dei corridoi interminabili. Da noi cose simili si vedono solamente da Auchan od all’IperCoop o da Panorama e sono comunque un decimo di quelli americani.
    Le loro farmacie sono fantastiche. Almeno non devi scocciare il farmacista perché ti sei scordata il nome del farmaco. Da loro si richiedono solamente quelli con la ricetta obbligatoria.
    Le bandiere… Gli americani sono non patriottici di più. Da una parte è una bella cosa, da un’altra un po’ meno. Sicuramente meglio che qui da noi che non si trovano i soldi per mettere un paio di bandiere (europea ed italiana) ad una scuola (quella dove lavora mia madre) e non possono metterle privatamente perché non è legale. Mah…
    Le pubblicità degli studi legali sono divertentissime. Ne ho viste un paio in qualche serie televisiva. Del genere che hai messo tu ci sono anche quelle degli immobiliari. Da noi c’è il logo dell’agenzia, da loro la faccia dell’agente che ti accompagna a vedere gli immobili con tanto di numero privato.
    Nella casa in cui sono stata la tv non c’era, o non me la ricordo, eravamo sempre in giro, però ricordo la cabina armadio. Grande quanto un nostro sgabuzzino, aveva ai lati i ripiani per gli indumenti ed al centro una rastrelliera e comunicava direttamente con il bagno. Però non c’era mezzo mobilio in camera oltre al letto ed ai comodini…
    Mchan
    Ps: non vedo l’ora di leggere del tuo viaggio!!!

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    • Mchan!! Ciao!
      Aspetto sempre i tuoi commenti con i tuoi punti di vista!
      Quella delle bandiere e del patriottismo è una “cosina” che onestamente gli invidio. Si sentono parte e fieri della loro Nazione mentre noi lo siamo solo durante i mondiali di calcio (e se va bene, se no…). Piacerebbe anche a me che noi italiani ci sentissimo più uniti, per me la bandiera è motivo di orgoglio.
      Leggerai del mio viaggio presto, sto mettendo insieme appunti, foto e tutto quanto, c’è tanta carne al fuoco!!
      Un abbraccio!

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      • “Aspetto sempre i tuoi commenti con i tuoi punti di vista!”
        Addirittura??? Ma grazie!!!! ^-^
        Anche io la penso come te riguardo la bandiera. Ce ne ricordiamo solamente ai mondiali (nemmeno alle olimpiadi… -.-‘). E’ una cosa molto triste.
        Aspetto trepidante il tuo resoconto! 😉
        Ma fai pure con tutta calma. Non vorrei ti sfuggisse qualche chicca! 😉
        Mchan

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    • Ciao Valentina! Non so perchè ma leggo solo ora il tuo commento, mannaggia!
      Davvero lo è? E’ un po’ insolito, non molti scelgono questo giro per il loro road trip, io l’ho trovato molto stimolante per certi versi e un po’ “crudo” (non saprei che altro termine usare…) per altri.. Ho visto tante parti dell’America a cui non siamo abituati, quella che non si vede tanto nei film, e devo dire che ne sono rimasta colpita super positivamente alle volte… e alle volte no! Mi sono chiesta come potesse vivere la gente in un Paese grande come una nocciolina e lontana dai centri più vivi… ma forse sempre perchè siamo abituati a vedere un’America diversa, molto luccicosa e patinata… comunque, seguimi, a breve postero’ i post del viaggio!!
      Domanda: sei già stata negli States? Cosa t’ispira da questo giro?
      A presto!!

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      • Cara Shera, avevo intuto fosse New York, a volte le tastiere fanno quello che gli pare.. Un po’ come il “SA” dell’iphone che diventa “Sto arrivando!” 😄
        A me non resta che augurarti un’ottima settimana, qui di nuovo pioggia..
        E ovviamente non posso che essere contenta per te per NY! Poi con gli amici… Che figata!!

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  6. Ciao Elisa, mi trovo con tutto quello che hai detto. Una cosa che non hai menzionato è la pigrizia degli Americani! Loro non scendono dall’auto per nessuna ragione al mondo! Se potessero fare la spesa take away la farebbero. Una cosa che mi ha colpito molto a riguardo sono le banche. Per versare gli assegni non c’è bisogno di entrare in banca, ti fermi con l’auto davanti a questa specie di tubo dove infili assegno e documento e la banca li “risucchia” e ti restituisce documento e ricevuta. Fantastico!

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