THAILANDIA (secondo viaggio): Bangkok, Phuket, Phi-Phi Island – 2012

Il secondo viaggio in questa meravigliosa terra è stato nel 2012, a fine settembre. Questo era un viaggio “composto” nel senso che oltre alla Thailandia sono stata a Bali – Indonesia, e a Muscat – Oman.
Partenza da Milano il 2 Settembre con OMAN AIR.
1 parola su questa compagnia aerea: ottima.
Gli aerei sono nuovi, a bordo vengono distribuite cuffiette, coperta, cuscino e un kit contenente calzini, spazzolino e dentifricio, tappi per le orecchie e mascherina. Appena imbarcati le Hostess offrono panni caldi profumati per lavarsi le mani, il cibo è abbastanza buono (stiamo sempre parlando di cibo da aereo!) e ogni ora vengono propinati snack, bibite e giornali. L’intrattenimento a bordo è molto ricco, videogiochi, films (persino in italiano!) e telecamera per vedere l’esterno (!!). I prezzi sono tra i più bassi rispetto alle altre compagnie (A/R Milano Bangkok 600 Euro, tasse incluse).
Lo scalo a Muscat di un paio d’ore è perfino piacevole per sgranchirsi un po’ le gambe e fare un giro da Amouage, il negozio della famosa e lussuosa azienda di profumi fondata proprio in Oman.
Arrivata a Bangkok la sera, e come ho avuto modo di accennare nel post sul primo viaggio in Thailandia, ho preferito fermarmi una notte prima di ripartire per Phuket . A Bangkok ho alloggiato al Bayokee Boutique, nella zona “nuova” . Non proprio eccellente, nonostante la gentilezza dello staff, le camere sono un po’ opprimenti a causa della scelta dei colori e dell’ impossibilità di aprire le finestre. Comunque, era cheap e pulito, andava più che bene.
Il giorno dopo, in mattinata, volo per Phuket operato da AirAsia. Nel post sul primo viaggio in Thailandia ho elogiato questa compagnia lowcost che opera in tutta l’Asia con decine di voli giornalieri puntualissimi e a differenza della “nostra” Ryanair i posti vengono assegnati al check in e le misure dei bagagli non devono essere tassativamente quelle indicate. Ah, quando dico lowcost, lo intendo davvero: Bangkok – Phuket (Andata) 16 Euro.
Phuket è situata nella zona sud-est e si affaccia sulla costa del Mare delle Andamane, nell’Oceano Indiano.
È molto grossa e la parte migliore dove soggiornare è Kata Beach, una zona molto carina piena di ristoranti, negozietti, e una spiaggia lunghissima e bellissima dove oltre a fare il bagno, si puo’ osservare il tramonto
sorseggiando una Singha o del latte di cocco.
Io ero stata a Kamala Beach, alloggiavo direttamente sulla spiaggia e la mia camera era provvista di una terrazza vista mare. La zona è decisamente più tranquilla di Kata, c’è poco ma se si cerca il relax totale fa decisamente al caso vostro. La natura è rigogliosissima (come in tutta la Thailandia) e per strada si possono vedere elefanti e scimmiette.
Una zona che invece mi sento di sconsigliare è Patong: davvero troppo incasinata, a qualsiasi ora c’è musica da discoteca a palla che esce dai mille locali/discoteche. Personalmente non mi è piaciuta.
Trascorsi 4 giorni a Phuket con un ferry boat mi sono spostata a Phi Phi Island: prendete alcune spiagge bianche e deserte, aggiungete un mare trasparente dalle mille tonalità di verde, togliete le strade e unite un po’ di rocce appuntite che spuntano dal mare, mescolate il tutto ed ecco Phi Phi Island. Si tratta in realtà di un arcipelago composto da sei isole, solo 2 delle quali sono aperte al turismo: Phi Phi Don, la più grande, e Phi Phi Leh. La prima è la meta piu’ scelta dai turisti e si raggiunge solo in barca dopo 45 minuti di navigazione da Phuket.
È a misura d’uomo, non ci sono macchine in quanto le vie sono esclusivamente pedonali. L’hotel scelto si affacciava direttamente sulla baia e anche qui la terrazza vista mare con lettini e poltrone regalava momenti di relax di fronte al sensazionale tramonto. In ogni caso, a Phi Phi c’è l’imbarazzo della scelta negli alloggi: si può soggiornare in uno splendido resort di lusso come in una capanna sulla spiaggia. A voi la scelta, lo scenario non cambia.
Sfortunatamente il tempo è stato orrendo per i 3 giorni trascorsi in quest’isola, ma sono riuscita ad andare lo stesso a “The Beach”, l’isoletta resa famosa dall’omonimo film con Di Caprio. Da fare.
Tips! : per i Tattoo lovers, c’è un tatuatore a Phi Phi Island bravissimo. Si chiama CHE (cé) e ha il negozio lungo la via pedonale di fronte al mare. Causa maltempo ho optato per un tatuaggio thailandese dai mille significati, fatto con la tecnica del Bamboo. Ecco, non lo rifarei è doloroso, ma è autentico e il risultato è perfetto.
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L’ha ribloggato su cristina capodaglio.
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